OLTRE IL BUIO (BEYOND THE DARKNESS)

 

Oltre il Buio

 

La festa di San Antonio di qualche anno fa. Osservo le maschere della Barbagia in processione. Mi domando quale elemento possa aiutarmi a raccontarle e a raccontare la terra da cui hanno preso forma. Realizzo che il buio da cui sbucano e attraverso il quale procedono, è lo stesso buio che caratterizza il paesaggio della Barbagia, che caratterizza molti dei visi di questa terra impervia e misteriosa. E’ al buio dell’anonimato della vita di tutti i giorni che tornano coloro i quali indossano con orgoglio queste maschere. Spesso i loro visi sembrano ripetere quelli delle maschere, come se fossero queste a forgiare gli uomini e non viceversa. Questi stessi segni emergono dal buio delle foreste e delle rocce della Barbagia.

Sono sceso nel ventre della terra del Sulcis, dove poche centinaia di minatori continuano a svolgere il lavoro che una volta dava da mangiare a un’intera provincia; ho visitato gli impianti minerari abbandonati. Ho visto che le persone quando lavorano a centinaia di metri di profondità, in una realtà così anomala, isolata dal tempo e dallo spazio, mostrano il meglio di sé. L’unione, la solidarietà, il sostegno, il rispetto dei ruoli e del prossimo, il rispetto per la terra sono elementi che non possono mancare se vuoi sopravvivere in quei contesti. Molti ex minatori parlano con nostalgia di quel duro lavoro. Nel loro angusto regno, erano persone forti e importanti. Ancora una volta il buio, la terra, le persone; elementi indissolubili, grazie ai quali non c’è soluzione di continuità tra le vecchie e le nuove generazioni.

Ho conosciuto dei pastori, in Barbagia, nel Campidanese. Persone schive, abituate alla solitudine, alle intemperie, a lavorare nell’oscurità. Sebastiano, 70 anni, dei quali 50 passati a fare il pastore, mi guarda con i suoi occhi pieni di bontà, saggezza, ostinazione. Non sa chi proseguirà il suo lavoro dopo di lui. Il figlio è morto in un incidente stradale e a portare avanti l’azienda sono rimasti solo lui e la moglie. L’azienda è circondata da pale eoliche. Sebastiano le guarda con la stessa curiosità di un bambino. Non sa se sono una cosa buona o inutile. Sa che probabilmente rappresentano il futuro in una terra che è spesso ancorata al passato; lui al momento non ha alcuna certezza per il futuro.

La mia ricerca continua e continua a concentrarsi sul buio, inteso come luogo fisico e mentale, come quel filo teso che unisce terra e uomo. E in questo buio che ci sono un’infinità di storie da raccontare……

© Massimo Mastrorillo